FONTANA DI CAMERLATA, 1935
Frutto della collaborazione tra Cattaneo e il pittore astrattista Mario Radice, la fontana era destinata a piazza Corsica a Como-Camerlata. «Opera di decorazione pura, esal- tazione di forme geometriche... senza pretese di contenuto simbolico o di destinazione funzionale», specificavano i due autori in una relazione di progetto, datata novembre 1935, dove si sottolineava come la fontana dovesse adattarsi a una piazza anomala: in realtà uno snodo di traffico, un anulare di automezzi, circondato da edifici senza alcuna particolare caratterizzazione.
Da questa situazione ambientale Cattaneo e Radice traggono i suggerimenti per spe- rimentare sulle tre dimensioni gli equilibri compositivi che gli astrattisti avevano indagato su tele, giustapponendo quattro sfere inframmezzate da quattro anelli aggettanti collo- cati in virtuale tangenza con una bassa vasca circolare e in rapporto ottico-prospettico con un ulteriore anello disposto a terra e in verticale. Nell'insieme tali elementi indivi- duano una controllata composizione, in equilibrio apparentemente instabile, di elementi circolari, scelti per la loro assonanza coll'andamento fluido e rotante degli autoveicoli intorno al piazzale e col dinamismo del traffico. La fontana venne costruita temporanea- mente nel parco Sempione di Milano in occasione della IV Triennale del 1936.
Successivamente il progetto, perfezionato dagli autori
anche nella parte costruttiva (giova ricordare che la fontana è alta 9
metri e i quattro anelli presentano uno sbalzo
di quasi 6 metri), venne abbandonato, fino a che, nel 1962,
esso venne realizzato, per interessamento della famiglia Cattaneo, nella piazza in cui era originariamente destinato.
Da: Cesare Catteneo architetto. Le prefigurazioni plastiche, di Ornella Selvafolta (1989)