ARCHIVIO CATTANEO

Villa al Tennis, 1932


Ventenne, studente della Facoltà di Architettura presso il Politecnico di Milano, Cattaneo svolge nell'agosto del '32 questa esercitazione che, a un anno di distanza dalla seconda mostra del MIAR, rappresenta una precisa scelta di tempo, poiché rifiuta di allinearsi con il corpo e di «creare il precedente del compromesso» (Di Salvo). Un riferimento ideativo spetta indubbiamente a Lingeri e al suo AMILA Club di Tremezzo (p.10), prontamente assimilato da Cattaneo insieme ai disegni per residenze private di Sartoris, maestro ideale che tuttavia egli non conoscerà personalmente fino al 1938. Ma, al di là delle fonti particolari, il progetto è essenzialmente una dichiarazione di appartenenza culturale al razionalismo in tutti i suoi elementi: dal tetto piano alla balconata aggettante sui pilotis, dalla finestratura continua del corpo cilindrico all'ampio e luminoso soggiorno preceduto da un patio-terrazzo, sino alle sintetiche indicazioni di arredamento tra cui spiccano una modernissima chaise-longue e una poltroncina affine a quelle messe in produzione nello stesso anno da Piero Bottoni.

(Rossana Fiocchetto - "Cesare Cattaneo 1912-43, La seconda generazione del razionalismo")


Bibliografia:

R. Fiocchetto, Cesare Cattaneo 1912-1943. La seconda generazione del razionalismo,Officina Edizioni, Roma 1987.

G. Ciucci, Cesare Cattaneo e le "case isolate", Archivio Cattaneo Editore, Cernobbio 2018.