ARCHIVIO CATTANEO

Progetti per alberghi polifunzionali, 1942


Progetti per alberghi polifunzionali, 1942 "Su commissione dell'Azienda autonoma di turismo di Ivrea di cui era presidente Adriano Olivetti, egli progettò un complesso di alberghi polifunzionali che avrebbero dovuto dare ospitalità alle persone di passaggio e essere luogo di alloggio o di ritrovo per i residenti. I disegni non vennero approvati e in una lettera di Bruno Nicolais* è data la spiegazione del rifiuto di Adriano Olivetti. Il loro fascino maggiore è nella qualità del disegno e nello scatto compiuto per rivolgersi a una architettura nuova, attraverso la ricerca di diversi equilibri statici (vedi il tipo F cui accenna, in un corpo laterale, la forma della tribuna Lenin ovvero del grattacielo per uffici di El Lissitzkij e vedi anche l'elemento sferico deo tipo C). Un accentuato ritmo ascensionale, ottenuto con l'evidenziazione delle strutture verticali portanti, il forte aggetto delle coperture, i grossi pilastri della parte inferiore (tipo IDE) fanno di questi alberghi a torre un episodio difforme dalla produzione loro contemporanea e proiettato piuttosto verso le ricerche del dopoguerra". (estratto da Silvia Danesi, Cesare Cattaneo. Neoplatonismo nell'architettura razionale del gruppo Como, "Lotus", n.16, settembre 1977).
* Si ritiene che la lettera in questione, senza data e firmata Nicolais, sia da attribuire a Rocco Nicolais piuttosto che a Bruno Nicolais.  


Le funzioni cui risponde questo progetto, richiesto da Adriano Olivetti, sono quelle di un moderno «residence»: transito turistico e soggiorno, con luoghi di ritrovo e di incontri comuni, per integrare ed arricchire la ricettività del tessuto industriale di Ivrea. Cattaneo articola il lotto collinare su due livelli planimetrici ed elabora una struttura lamellare a torre, raddoppiabile e scissa dal riempimento: flessibile scheletro ai piani liberi entro cui inserire i contenuti, vertebrato da sottili pilotis che, in alto, proseguono il loro slancio ascensionale per sostenere il tetto-terrazzo a copertura di un giardino pensile. In uno degli schizzi ideativi , vediamo questo organismo percorso dal verde, futuribile acropoli residenziale aperta al contesto con le sue attrezzature socio-culturali e la sua trasparenza. Le alternative tipologiche sono varie, presentate in sequenza e combinate tra loro.                                 Nel tipo A, l'albergo planimetricamente più in alto, e quindi più vicino alla città, è destinato al soggiorno, con 70 camere e 2 appartamenti con giardino pensile sotto la copertura; mentre quello di transito è tangente alla strada della Val d'Aosta, costituito da 49 camere con due bagni per piano e da un caffè-ristorante al pianterreno, accanto alla sala-feste comune ai due blocchi.                                    Il tipo B consta invece di un albergo nella zona alta, con 120 camere (di cui la metà con bagno individuale) e caffè estivo sul terrazzo; nella zona bassa, il ritorante-caffè è servito da ampi parcheggi, da un'agenzia turistica e da negozi. Un'ulteriore variante (C) prevede l'aggiunta di un «ristorante a sfera».                                                                                                                                                          Nel tipo D, dislocato nella zona alta, la dimensione della torre è più accentuata: comprende 100 camere, 4 appartamenti, 2 ristoranti su piani diversi; nel seminterrato sono concentrate le «attività per il forestiero» (albergo diurno). La zona alta del lotto ospita invece un complesso edilizio a sviluppo orizzontale che dirama nel verde sale per spettacoli e concerti, biblioteca, museo e attrezzature godibili da parte dei cittadini.                                                                                                                         Il tipo E assegna all'albergo di transito uno sviluppo verticale. Mentre la metà inferiore della torre è riservata alle sale comuni, ed è indipendente nei servizi e nei suoi collegamenti, la metà superiore comprende 80 camere con bagno, collegate verticalmente a due a due per piano con 4 ascensori e scale, eliminando così i corridoi. All'opposto, «l'albergo di soggiorno è il ribaltamento sul piano orizzontale dell'albergo di transito» (Cattaneo), con 32 stanze dotate di un proprio giardino; «perciò la sola visuale è verticale, verso il cielo, di carattere contemplativo». Il corpo del ristorante , piccolo gioiello strutturale in sé, è staccato dagli alberghi e ubicato al livello della strada.                              Nella versione I D E, Cattaneo si spinge fino a immaginare un grattacielo polifunzionale sospeso su robusti pilastri, la cui massa trasparente, in basso, viene svuotata attorno al cilindro delle comunicazioni verticali, liberando i piani intermedi con un effetto totalmente panoramico.

(Rossana Fiocchetto - "Cesare Cattaneo 1912-43, La seconda generazione del razionalismo")


Bibliografia:

S. Danesi, Cesare Cattaneo. Neoplatonismo nell'architettura razionale del gruppo di Como, in "Lotus", n. 16, settembre 1977, pp. 89-121.

AA.VV., Cesare Cattaneo architetto. Le prefigurazioni plastiche, catalogo della mostra, New Press, Como 1989.

R. Fiocchetto, Cesare Cattaneo 1912-1943. La seconda generazione del razionalismo,Officina Edizioni, Roma 1987.

AA.VV., Cesare Cattaneo. First Monograph,Wiederhall 6/8.

M. Di Salvo, Io. Il bigino di Cesare Cattaneo, Archivio Cattaneo Editore, Cernobbio 2015.